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Gnatologia - blocco mandibolare

Aggiornamento: 28 giu 2022


Cos'è la dislocazione dell'articolazione temporo - mandibolare?

La mandibola è dotata di grande mobilità, necessaria per le sue funzioni di masticazione, fonazione, deglutizione e postura.

L’articolazione Temporo - Mandibolare (ATM) è costituita da un osso della mandibola (condilo) che si articola con una cavità dell’osso mascellare (in particolare dell’osso Temporale) e tra questi due capi ossei è interposta una sorta di “cuscinetto”, il menisco.

Se il menisco non fosse presente si andrebbe incontro ad una progressiva usura ossea con conseguente artrite ed infine artrosi, esattamente come avviene, ad esempio, per l’articolazione del ginocchio.

Per molteplici cause il menisco può dislocarsi, in modo più o meno grave, e può arrivare a provocare un vero e proprio “blocco mandibolare” causando forti dolori.


Vediamo come è stato risolto il caso di Paolo, il paziente del Centro Andriolo che ha eseguito una manovra per sbloccare la mandibola.


Quali sono i sintomi di un blocco mandibolare?

La dislocazione del menisco può interferire, anche in modo grave, con la masticazione e la fonazione, influendo sulla normale vita quotidiana.

I sintomi di tale disturbo sono:

  • dolore all'ATM che peggiora quando si muove la mascella

  • modificazioni del morso: i denti non si allineano più correttamente

  • mandibola che sporge in avanti

  • problemi nella conversazione

  • difficoltà nel muovere la mascella o nel chiudere correttamente la bocca (ad esempio dopo uno sbadiglio)

  • difficoltà nel deglutire

  • dolore cervicale

  • ansia


Cosa causa il blocco mandibolare?

Le cause del blocco mandibolare sono molteplici ma fondamentalmente si dividono in due grandi categorie:

  • ascendenti: causate da problematiche non derivanti dall’apparato stomatognatico ma collegate, ad esempio, a postura scorretta, a sofferenza in altri distretti (cervicali, colonna vertebrale), a distorsione di articolazioni, ad eventi traumatici in genere che portano ad alterazioni posturali e a problematiche visive o di equilibrio (vestibolari).

  • discendenti: legate in modo diretto all’apparato stomatognatico quali occlusione alterata, abitudini viziate (es. uso frequente di chewing-gum, penna in bocca...), asimmetrie facciali, problemi congeniti, fibromialgia, utilizzo di manufatti odontoiatrici scorretti.

Come per molte altre patologie, la causa responsabile dell’evento patologico non è mai unica. La genetica, cioè l’ereditarietà, svolge senz’altro un ruolo importante ma altrettanto lo sono eventi esterni che si sommano in modo positivo o negativo influenzando il decorso della malattia.

A livello di prevenzione è quindi consigliato a tutti un controllo dello stato dell’articolazione temporo-mandibolare in quanto nessun può ritenersi escluso da possibili problemi a lungo termine.

Come viene trattata una mandibola bloccata?

Nel caso di Paolo, lo gnatologo del Centro Andriolo ha effettuato una manovra manuale esercitando una trazione della mandibola verso il basso (per poter distendere la muscolatura inevitabilmente contratta) e riposizionandola esattamente sotto i menischi. E’ stato quindi realizzato un bite che il paziente dovrà portare per gran parte del giorno, necessario per consentire a tessuti, ossa, muscoli, tendini e nervi di ritornare in una posizione di equilibrio.

E’ stato anche associato un trattamento farmacologico a base di miorilassanti ed antinfiammatori. Solitamente, nell’arco di due settimane, la situazione regredisce fino alla quasi scomparsa del dolore e la mandibola torna a chiudere nella sua posizione originale.

Il trattamento è però solo di urgenza e il paziente dovrà pertanto sottoporsi in seguito ad un’accurata analisi per comprendere a fondo i motivi che hanno scatenato l’episodio critico e per stabilire la terapia appropriata.

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